PASSEGGIATA TRA SUONI, ALBERI, PAROLE E MUSICA
MESSA IN SCENA Klaus Martini
VOCE RECITANTE Klaus Martini
PERCUSSIONI Aaron Collavini
TASTIERA Alessio Domini
CLARINETTO Giorgio Parisi
Lo spettacolo affronta il tema cruciale della sostenibilità ambientale attraverso un dialogo unico tra musica e recitazione.
Questo evento è un'esplorazione profonda del legame tra l'uomo e l'ambiente. La musica e la parola si fondono per evocare emozioni inaspettate e stimolare una riflessione attiva. L’intenzione fondante non è solo di rappresentare la natura, ma di scuotere le coscienze, ispirando un'azione concreta.
In un momento in cui il nostro pianeta chiede aiuto, InterAzioni invita a riscoprire la Terra come la nostra unica madre, da proteggere e amare.
CORO FEMMINILE Multifariam
DIRETTORE m° Michele Gallas
PIANOFORTE Rossella Fracaros
VIOLINO Dijana Arsova
VIOLONCELLO Elena Soranzio
Il concerto, eseguito dal coro Multifariam di Ruda, realtà locale affermata, presente ormai in maniera stabile in numerose manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale, ultima in ordine di tempo la partecipazione alla stagione “Concerti in basilica 2025” della Basilica Patriarcale di Aquileia, presenta una selezione delle opere sacre di tre dei più grandi compositori francesi del XIX secolo.
Gabriel Fauré, con la sua sensibilità melodica e profonda spiritualità, è rappresentato con brani che abbracciano la liturgia cattolica con grazia e solennità. Dalle armonie dolci e meditative di Tantum Ergo e Maria Mater Gratiae al sublime Cantique de Jean Racine, Fauré cattura l'essenza della devozione attraverso la musica.
Camille Saint-Saëns, un altro gigante della musica sacra francese, contribuisce al concerto con le sue Sub tuum praesidium e Ave Verum, opere che brillano per la loro bellezza melodica e la loro profonda spiritualità. Attraverso queste composizioni, Saint-Saëns trasporta l'ascoltatore in un mondo di tranquillità e contemplazione, invitando alla riflessione e alla venerazione.
Vera rarità e “fiore all’occhiello” del concerto, la Messe des pêcheurs de Villerville (“Messa dei pescatori di Villerville”) è una missa brevis per coro femminile scritta da Gabriel Fauré in collaborazione col suo allievo André Messager. Entrambi vi lavorarono durante la villeggiatura nell'estate del 1881.
spettacolo musicale e teatrale inedito scritto e ideato da Chiara Antonutti
con Klaus Martini
PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA
L’idea dello spettacolo nasce da un racconto contenuto nell’autobiografia di Fiorello La Guardia. La Guardia, noto per essere stato il più grande sindaco di New York e un importante uomo politico americano, tra il 1907 e il 1910 svolse l’attività di interprete ad Ellis Island, l’isola della quarantena per gli immigrati che volevano sbarcare negli Stati Uniti. L’estratto da cui l’autrice pasianese Chiara Antonutti ha preso spunto recita:
Un caso mi ha perseguitato per anni. Un’adolescente proveniente dalle montagne del nord Italia si è presentata a Ellis Island. Nessuno capiva molto bene il suo dialetto particolare e, a causa della sua esitazione nel rispondere a domande che non capiva, fu mandata in ospedale per osservazione. Potete immaginare l’effetto su questa ragazza, che era sempre stata protetta, secondo gli usi della sua comunità, e non le era mai stato permesso di stare sola in compagnia di un uomo. Quando il medico iniziò a visitarla, lei si ribellò!
Fu il caso più crudele a cui abbia mai assistito sull’isola. Nel giro di due settimane quella ragazza diventò una maniaca delirante, anche se al suo arrivo a Ellis Island era sana e normale.
“Essere diversa sarà la mia fortuna o la mia condanna?”. Questo si chiede Maman nel settembre del 1910 mentre attraversa l’oceano diretta a New York. È un’emigrante italiana d’origine friulana. Maman non è il suo vero nome, Maman è una delle parole più belle e potenti della sua lingua: è una forma di saluto che significa “ti affido nelle mani di Dio”; in quella lunga traversata, appesa tra la vita e la morte, appesa tra il passato che brucia nel cuore e un futuro pieno d’incognite, Maman saluta sé stessa, i luoghi e i volti amati e si tatua quel doloroso addio in una nuova identità. Lei non cerca una nuova opportunità, ama la sua vita contadina. Maman ha paura di non essere capita in un mondo nuovo, ha paura di perdersi e non ritrovarsi più. Le rivoluzioni, però, sono fatte così, non domandano il permesso: piombano come uragani e spazzano via tutto. Emigrare è anche questo, ieri come oggi: una rivoluzione che ti chiede il coraggio di dirle di sì e di compiere quel passo. Il passo di Maman le farà vivere un’avventura incredibile, che influenzerà per sempre la vita del giovane interprete e futuro sindaco di New York Fiorello La Guardia e la politica americana. Una storia quanto mai attuale sulla diversità che si apre al mondo, sulla differenza tra accoglienza e reale accettazione, sugli errori che si ripetono e le lezioni che forse si imparano. Forse no.